Nel nostro Paese abbiamo avuto la prima cattedra
di economia al mondo (nel 1754) ed ora emergono
nuove forme di commistione
ed ibridizzazione tra cultura, produzione, territori e digitale.

Perché la sharing economy sia effettivamente un’opportunità occorre umanizzare l’economia, per recuperare il ruolo dei beni comuni e delle persone, ponendosi su di un sentiero antico e familiare alla tradizione italiana: l’economia civile di metà 1700, in cui l’obiettivo finale non è tanto creare un valore monetario, ma soprattutto sviluppare più pieni valori di reciprocità. Le reti sociali digitali sono solo la punta di un iceberg che propone un profondo cambiamento dei processi e quindi delle relazioni per arrivare ad una società della condivisione più evoluta, liquida e personalizzata.

HIGHLIGHT

  • “Uno dei comportamenti di una impresa ‘senza confini’ consiste nello stimolare un processo diffusivo dell’apprendimento e della conoscenza, favorendo forme di partecipazione (anche cognitiva) al progetto aziendale, per trasformare l’impresa in una sorta di ‘bene comune’…”

    G.F.Esposito, Io tu NOI gli altri
  • “La fiducia è essenziale per fare in modo che anche quando ci sono forti differenze cognitive tra persone e gruppi si possa convergere verso una logica generativa”.

    G.F. Esposito, Io tu NOI gli altri
  • “La globalizzazione alla fine non tende ad uniformare bensì a differenziare le culture e si caratterizza per la compresenza di due principi opposti: tribalismo e globalismo”.

    G.F. Esposito, Io tu NOI gli altri
  • “La sfida di massima attualità ci viene posta dal prepotente affermarsi di due nuovi grandi temi: l’Intelligenza Artificiale e la Blockchain. Sembrerebbe una sfida tecnologica, ma non lo è affatto. La storia ci viene in soccorso: la forza prorompente del Rinascimento italiano fu innescata da un’onda umanista che emerse nel corso del ‘300: abbiamo necessità di un nuovo tecno–umanesimo”.

    F. Bellavista, Io tu NOI gli altri
  •  “Il fenomeno dei social network è una piccola parte di un più vasto cambiamento di sistema che vede nella social organization e nella economia della condivisione i veri driver”.

    F. Bellavista, Io tu NOI gli altri
  • “Tra neo–conservatorismo ed innovazione: opportunità per una visione ibrida e vincente che connette recupero delle tradizioni e del territorio e sviluppo in ottica 4.0 partendo dal pensiero dell’economia civile di metà ‘700”.

    F. Bellavista, Io tu NOI gli altri

Gli autori

Gaetano Fausto Esposito - Economista, Segretario generale di Assocamerestero

Gaetano Fausto Esposito

Economista, Segretario generale di Assocamerestero

Fabrizio Bellavista - DIGITAL TRANSFORMATION CONSULTANT

Fabrizio Bellavista

DIGITAL TRANSFORMATION CONSULTANT

Prefazione di Francesco Morace

Sociologo e saggista, Francesco Morace lavora da più di 30 anni nell’ambito della ricerca sociale e di mercato. E’ Presidente di Future Concept Lab, consulente strategico di Aziende e Istituzioni a livello internazionale, docente di Social Innovation al Politecnico di Milano, ed autore di oltre 20 saggi, tra cui “Crescere. Un Manifesto in dodici mosse” (2017).

Qualche anno fa la felicità era privata, si raggiungeva da soli, ed era comparativa: sono più felice degli altri attorno a me? Oggi la felicità – anche se si raggiunge personalmente – ha bisogno di essere comunicata ad altri e di costituire motivo di scambio, addirittura di dono. Il cambiamento di paradigma in atto che abbiamo definito Trust & Sharing sembra ormai dimostrarlo: condividere le proprie esperienze di vita e di consumo si dimostra una priorità per un numero crescente di persone nell’inseguire la propria felicità. La sfida diventa inventare nuovi modelli di relazione, ed è su questo che il libro “Io tu NOI gli altri” si interroga.

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